domenica 9 novembre 2014

Io sono Nessuno

"Mamma, ma quindi secondo te cosa diventerò da grande?"
"Amore mio, quello che vuoi, studierai ciò che più ti piace e diventerai felice."

Puttanate.

Una vagagonata infinita di puttanate.
Ancora una volta, quindi, mi ritrovo a pormi il solito, titro, ritrito e irritante quesito: perché i nostri genitori non ci hanno detto la verità?

Chiariamoci, non mi aspettavo che mi dicessero come andasse a finire "Scrubs", dato che era un'idea telefilmica ancora nelle palle del creatore della serie; neppure che mi svelassero che fine avesse fatto Carmen San Diego, ma, francamente, a posteriori, avrei apprezzato una cinica costatazione della realtà.

Certo è che, a quel tempo, sarei rimasta emotivamente sconvolta e, se l'ammonizione della genitrice fosse arrivata in pieno uragano adolescienziale, ovvio che la reazione sarebbe stata: "Tu nn mi kapisci, nn dai slancio all'individuo pensante ke c'è in me, sei aridaaaah"

Tuttavia non c'è da escludere che, se ogni genitore avesse esposto brutalmente, al frutto dei propri lombi, l'analisi del reale, adesso non ci sarebbe un'intera generazione delusa di non essere diventata astronauta/velina/calciatore/Indiana Jones.

"Figlio mio, c'è una buona percentuale probabilistica che tu possa diventare un autentico Nessuno."
Questo mi dovevano dire. Questo ci dovevano dire.

Invece lo sciocco ovulo e lo sciocco spermatozoo di origine mi hanno fatto credere, sperare, amare disperatamente ciò a cui mi stavo appassionando.
Con la fuorviante frase "Studia quello che più ti piace" mi hanno fottuta, illudendomi che la biforcazione dopo il liceo avesse una così facile soluzione. Così mi hanno esposto alle critiche, all'evidente inutilità di ciò per cui sto studiando, al fallimento, all'espatrio, come si getta un trancio di carne nella gabbia dei leoni.

Sì, perché , vi spiego, la Storia, quello che studio, è inutile, è fuffa, è un collage di informazioni che tutti potrebbero leggere, assimilare, comprendere, non c'è niente da capire nella noiosità di quello che, da anni, mi sta facendo spendere soldi, sudore, pianti e ansie.

La mia curiosità verso questa materie è così farcita di nulla che ormai quasi mi imbarazza presentare il mio percorso accademico; quasi mi vergogno di me stessa perché faccio il nulla, faccio la fuffa.

E mi vergogno a dire che la fuffa mi piace.

Mi vergogno a dire che mi capita di divertirmi quando studio, perché ho scelto una materia tanto affascinante da preferirsi quasi ad un bel pene eretto.

Mi vergogno perché scegliendo Storia ho spontaneamente scelto di diventare Nessuno, convinta, invece, che avrei  così dato una chance alla mia misera condizione di essere umano; che sarei diventata una persona acculturata, amando, con semplicità, il materiale che avevo per le mai.

Paradossalmente abbiamo scelto Storia, quando, noi, palesemente, nella Storia, non saremo mai Nessuno.

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